Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Secondo un articolo scritto dal Professor Gianluigi Mancardi, Ordinario di Neurologia e Direttore Dipartimento di Neuroscienze presso l’Università di Genova , e pubblicato su "Pharmastar", il lavoro dei ricercatori è continuamente teso alla scoperta di mezzi efficaci per controllare la Sclerosi Multipla, in particolare quando è presente nelle forme recidivanti. Una strada percorribile è il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.

Sulla rivista specializzata "Multiple Sclerosis" sono stati pubblicati i risultati di un’analisi "post-hoc" dei dati ricavati da uno studio clinico di Fase II, denominato SELECT, condotto allo scopo di valutare la sicurezza e l'efficacia di “daclizumab high-yield process” (DAC HYP) nel trattamento di pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR). Da tale analisi emergerebbe come, dopo un anno di trattamento a base di DAC HYP, il farmaco sia stato in grado di arrestare l'attività della malattia in una percentuale di pazienti significativamente maggiore rispetto al placebo.

Sono stati recentemente presentati, al 29° Congresso del Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla (ECTRIMS, European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), i dati che dimostrano come il farmaco fingolimod, utilizzato nel trattamento continuato dei pazienti affetti da forme recidivanti di sclerosi multipla (SM), determini una riduzione della perdita di volume cerebrale e sia associato al blocco della progressione della disabilità.

Sulla rivista scientifica "New England Journal of Medicine" è stato recentemente riportato il caso clinico di una neonata infetta da HIV che, dopo essere stata sottoposta subito dopo la nascita a terapia antiretrovirale (ART), a 30 mesi d'età non ha più mostrato segni di presenza rilevabile del virus, nonostante avesse interrotto la cura 12 mesi prima.

La conservazione degli ovociti permette di mettere da parte materiale prezioso e quindi di dare una concreta possibilità di gravidanza futura in queste pazienti. Se ne parla oggi al Convegno 'Preservazione della fertilità femminile'

Tra le cause non oncologiche, l’endometriosi severa è una delle condizioni che più spesso rende consigliabile il congelamento degli ovociti.
L'endometriosi è una delle più frequenti malattie benigne ginecologiche. Dati Italiani indicano che circa 3 milioni di donne sono affette da endometriosi e il 50% sono in età riproduttiva (29-39 aa) (1,5 milioni di donne!). Si stima che la ‘prevalenza’ (stima della popolazione di donne sottoposte a trattamento per endometriosi in un dato tempo) della malattia e’ pari a circa il 10% nella popolazione generale femminile in Europa.
Di tutto ciò si parla al Convegno dal titolo ‘Preservazione della fertilità femminile’, in corso oggi  al Macro Museo d’arte contemporanea di Roma (Via Nizza, 138) dalle ore 9.00.

Il risultato scientifico reso noto nel corso della Prolusione su “Active Aging” tenuta dal Fisiologo Grassi in occasione dell’Inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università Cattolica presso la sede di Roma

Roma– Scoperto da ricercatori italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” di Roma il meccanismo con cui le proteine tossiche, che si accumulano nel cervello dei malati di Alzheimer fanno danni dall'interno delle cellule nervose, alterando le sinapsi e la trasmissione del segnale nervoso. Se a queste proteine viene impedito di entrare nel neurone, diventano innocue, ovvero dall’esterno della cellula sono incapaci di danneggiarla.

Merck Serono, la divisione biofarmaceutica di Merck, ha annunciato, in occasione della 29a edizione del Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), i vincitori della prima edizione del “Grant for Multiple Sclerosis Innovation (GMSI)”.
I quattro ricercatori premiati, tre provenienti dagli Stati Uniti e uno dalla Germania, divideranno la cifra totale di 1 milione di Euro per sostenere le loro ricerche nell'ambito della sclerosi multipla.

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