Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

E' stata presentata la 44° edizione del Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Neurologia - SIN, in corso (2-5 Novembre) a Milano, che vede riuniti 2000 neurologi da tutta Italia per un'importante occasione di aggiornamento scientifico e confronto sulle principali tematiche neurologiche, dalle malattie neurodegenerative come Alzheimer, Sclerosi Multipla, Parkinson fino a malattie ad alto impatto sociale ed economico come l'Ictus.

Le recenti analisi dell’Associazione Italiana Endometriosi

I numeri parlano chiaro, l’endometriosi è una malattia tutt’altro che rara. Si stima che ne sono affette 14 milioni di donne in Europa, in Italia se ne contano 3 milioni.
Ma che cos’è l’endometriosi? Il nome deriva dall’endometrio, il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero e che, nella patologia, va a collocarsi in sede anomale come ad esempio nell’addome, sulle ovaie, sull’intestino, sulla vescica, provocando sanguinamento interno, infiammazioni, formazione di noduli, lesioni escrescenze che portano a dolori fisici, infertilità e altre conseguenze.

Necessario anche un registro delle pazienti

L’AIE – Associazione Italia Endometriosi ha presentato alle istituzioni una proposta di legge, la prima e unica elaborata da chi vive la malattia sulla propria pelle, che è arrivata a oltre 60.000 sottoscrizioni.
Recentemente, sulla scia di un convegno organizzato in occasione del Forum Internazionale della Salute di Roma, è stata lanciata l’iniziativa “Adotta subito una buona legge” per promuovere il recepimento a livello regionale, di una legge di tutela su esempio della legge n.18/2012 approvata dal Friuli Venezia Giulia.
L’AIE ha raccolto l’eredità di questo convegno e sta presentando una proposta a diverse regioni italiane.

Secondo i dati presentati alla XIV European AIDS Conference di Bruxelles, in Europa il numero di individui che sono stati infettati da un ceppo farmacoresistente di HIV sarebbe aumentato, dal 2003 ad oggi, di circa il 35%.
L’insorgenza di una farmacoresistenza trasmessa è causa di complicazioni nella terapia antiretrovirale, a cui i pazienti vengono sottoposti.
Inoltre, come riportato da Pharmastar, sebbene la European AIDS Clinical Society e molte linee guida nazionali raccomandino un test di farmacoresistenza prima di iniziare la terapia antiretrovirale, il test non viene sempre eseguito.

Secondo uno studio pubblicato su Parkinsonism and Related Disorders e riportato da Pharmastar, il farmaco IPX066 offrirebbe significativi benefici clinici in pazienti affetti da malattia di Parkinson (PD) mai trattati con levodopa.
Il farmaco (combinazione carbidopa/levodopa) a rilascio prolungato sarebbe in grado di raggiungere rapidamente e in maniera stabile le giuste concentrazioni plasmatiche. La ricerca sul farmaco è stata condotta dal team di Rajesh Pahwa, dell’University of Kansas Medical Center di Kansas City.

Francia e Italia hanno unito le forze per creare un laboratorio internazionale dedicato allo studio delle malattie neurodegenerative. L'Università di Lille 1, il CNRS, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Università Sapienza di Roma e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS) hanno infatti siglato l’accordo per la creazione del Laboratorio Internazionale Associato (LIA) "Stress Prenatale e Malattie Neurodegenerative".

Per ora lo studio è stato condotto solo sul modello animale da un team del San Raffaele di Milano

Il team di ricercatori dell'Ospedale San Raffaele di Milano guidato dal neuroscienziato Gianvito Martino, potrebbe aver individuato una nuova possibilità di cura per i pazienti affetti da sclerosi multipla. Allo studio ha partecipato il gruppo della dott.ssa Elena Cattaneo all’Università di Milano e la notizia è stata pubblicata sulla rivista specializzata Nature .
Secondo i ricercatori in futuro potrebbe essere possibile prelevare le cellule staminali cutanee (adulte e specializzate) dai pazienti,  riprogrammarle riportandole alla loro forma non specializzata (quindi in grado di generare un qualsiasi tessuto), per poi reinserirle nel cervello dove queste riuscirebbero a riparare i danni causati dalla sclerosi multipla.

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