Il Professor Colletti dona l’udito a una piccola paziente inglese con un’operazione mai realizzata prima d‘ora.
I costi sono rimborsati dal sistema sanitario britannico, che ha riconosciuto il “Metodo Colletti”

Il Professor Vittorio Colletti, insieme alla sua equipe, ha realizzato con successo presso una struttura milanese un intervento su una bambina inglese affetta sin dalla nascita da sordità a entrambi gli orecchi. Ora può sentire per la prima volta grazie a un impianto tronco-encefalico bilaterale. L’intervento bilaterale sequenziale, realizzato per la prima volta al mondo su una piccola paziente, ha avuto una durata di quattro ore e ha dato esito positivo. Colletti, luminare nel campo dell’otorinolaringoiatria e padre dell’orecchio bionico troncoencefalico nei bambini, ha al suo attivo oltre 107 interventi su soggetti in età evolutiva con questa tecnica di sua invenzione, che ha donato l’udito a piccoli pazienti provenienti da tutto il mondo.

Prof. Andrea LenziLa SIE, Società Italiana di Endocrinologia, inaugura il 2015 con un grandissimo impegno nei confronti dei malati rari: migliorare la diagnosi e conseguentemente i trattamenti dei pazienti affetti da patologie rare a coinvolgimento endocrinologico, circa 20-50 persone per milione di abitanti.
“Le malattie rare endocrinologiche sono tantissime – spiega Andrea Lenzi, Professore ordinario di Endocrinologia dell'Università degli studi di Roma “La Sapienza”  e Presidente-Eletto della Società Italiana di Endocrinologia. – ne abbiamo classificate ben 346. Si tratta di un gruppo di patologie eterogeneo, che comprende tumori rari, disordini metabolici minerali e ossei, patologie legate a squilibri ormonali, patologie di pancreas, surreni, paratiroide. Certamente ci sono anche le patologie tiroidee, ma sono solo le più note, la punta dell’iceberg.”

L’applicazione della scoperta potrà, in futuro, essere estesa alle malattie rare

E’ stato pubblicato sulla rivista eLife uno studio, condotto dai ricercatori americani della Duke University e coordinato da Nenad Bursac e Lauran Madden, in cui gli autori spiegano di essere riusciti a 'coltivare' in laboratorio muscoli scheletrici umani. La reale grandezza del lavoro fatto dai ricercatori sta, però, nel fatto che questi muscoli artificiali sono in grado di contrarsi esattamente come quelli 'naturali' in risposta a stimoli elettrici, biochimici o farmacologici.

Secondo uno studio pubblicato recentemente su Journal of the National Cancer Institute, i pazienti affetti da cancro di stadio III al colon trattati con aspirina o inibitori della COX-2 hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del rischio di recidiva e di  mortalità.
Leggi la notizia completa su Pharmastar.

Viene dalla Northeastern University e della società farmaceutica NovoBiotic Pharmaceuticals la notizia che un gruppo i ricercatori ha isolato un antibiotico appartenente ad una nuova classe farmacologica. La nuova arma prende il nome di teixobactin. Questo risultato è molto importante perché la medicina clinica si trova quotidianamente a combattere con il problema dell'antibiotico-resistenza e questo nuovo antibiotico potrebbe essere attivo nel trattamento di pazienti non rispondenti a terapie con antibiotici di “vecchia generazione”.

Dal sito del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) è  ora possibile accedere ad un  database internazionale contenente  informazioni legislative per la ricerca clinica, specifiche per Paese. ClinRegs ha come finalità quella di consentire un risparmio di tempo a tutte quelle persone coinvolte nella progettazione e nella realizzazione della ricerca clinica internazionale. ClinRegs offre una panoramica delle normative nazionali vigenti sulle Autorità di Vigilanza, sui Comitati di Etica, sul ciclo di vita delle sperimentazioni cliniche, sugli Sponsor, sul consenso informato, sui prodotti oggetto di sperimentazione e sui campioni.

La sindrome di Hajdu-Cheney è una rara malattia ereditaria del tessuto connettivo, a trasmissione autosomica dominante, caratterizzata da acroosteolisi di mani e piedi, grave osteoporosi, bassa statura, ossa wormiane, sintomi neurologici, difetti cardiovascolari, rene policistico e difetti di sviluppo di ossa, denti e articolazioni che provocano distintivi cambiamenti cranio-facciali.
La malattia è stata descritta per la prima volta da Hajdu nel 1948 in un ragioniere di 37 anni, che morì 12 anni dopo per gravi complicazioni neurologiche, ed è stata studiata ulteriormente da Cheney nel 1965. Meno di 100 casi sono stati segnalati, ma la sua prevalenza esatta non è nota. La sindrome, come scrivono i ricercatori Ernesto Canalis e Stefano Zanotti nel loro studio pubblicato sull’Orphanet Journal of Rare Diseases, è associata a mutazioni del gene Notch2.

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